Orgogliosi del loro operato continuano a percorrere la nostra penisola devastata dagli incendi, distrutta dai terremoti e sommersa dalle alluvioni.
I loro occhi e i loro visi parlano chiaro, sono persone che silenziosamente e da sempre si mettono al servizio della collettività con fatica e rischi fuori dal comune.
Condizioni lavorative difficili unite alla collettiva predisposizione a far fronte alle difficoltà per salvaguardare la vita degli altri.
Chi sono queste persone che davanti ad una telecamera non vediamo mai e perché è così difficile entrare a far parte del Nucleo Sommozzatori dei Vigili del Fuoco?
Innanzitutto, il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco è stata (a livello internazionale) la prima organizzazione non militare a dotarsi di Sommozzatori per scopi civili al servizio dello Stato.
Ora, presenti in maniera capillare, i Sommozzatori intervengono soprattutto in incidenti e problematiche legate all’elemento acqua.
La maggior parte delle volte stiamo parlando di emergenze e di operazioni svolte in luoghi angusti e di difficile accessibilità, come acquedotti, fondali, pozzi, cavità ipogee allagate, relitti, veicoli sommersi e reti fognarie.
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