Uno degli argomenti che suscitano polemiche nell’immersione tecnica è la contrapposizione tra l’approccio autosufficiente e quello del team diving.
Un approccio autosufficiente mette il sub nella condizione di portare a termine l’immersione senza un compagno. Si dice che se non puoi fare l’immersione da solo non devi farla per niente. Nel team diving, gioco di squadra e collaborazione sono al centro: la squadra deve funzionare come un tutt’uno ben coordinato.
In effetti sembra esserci una contraddizione, e di dover scegliere se avere un approccio basato sull’autosufficienza o sul gioco di squadra. E entrambe le posizioni sono sostenute da personaggi autorevoli che vi sanno spiegare con dovizia di particolari perché loro hanno ragione e gli altri torto.
In certe aree l’immersione tecnica si è evoluta secondo la cultura del solo diving: molti sub esperti preferiscono immergersi in solitudine. Le scelte che riguardano l’attrezzatura e le procedure si basano sul fatto che si sia soli in immersione, o che il compagno non serva a nulla.
Anche il team diving ha i suoi estremisti, che sostengono il gioco di squadra come scelta prioritaria e considerano l’autosufficienza come un segnale di debolezza. Ovvio che questi sub potranno immergersi solo con chi condivide esattamente le stesse procedure.
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