Sidemount: Evoluzione moda o filosofia?

Mi capita spesso, praticando subacquea, di immergermi con amici in configurazione Sidemount. Già dalla vestizione, non manca la battuta spiritosa da parte di qualcuno, nel sottolineare che chi indossa un bibombola faccia parte della preistoria. Un giurassico!!!

 

sidemount

In un paese restio all’innovazione e molto tradizionalista, mi rendo conto che anch’io sono molto conservatore e legato alla storia visto che amo indossare sempre il mio fido Bibo. Qualche volta, però, sforzi importanti nel raggiungere la riva o la zona pre-immersione, con un carico notevole sulle spalle, hanno generato in me più di un dubbio sulla necessità di ricercare un modo più agevole per affrontare i miei tuffi. Il Sidemount, letteralmente “montaggio laterale”, è un metodo d’immersione diverso da quello classico con il sistema ara posizionato sulla schiena: le due bombole sono situate parallele ai lati del corpo e fissate in due punti con moschettoni od elastici ad un gav privo di piastra molto semplice rispetto a quello tradizionale.

Il SM moderno non è più quello degli anni ’60, nato in Inghilterra e denominato, appunto, con il termine di “configurazione all’ inglese” che, nei decenni, si è sviluppata sovente con soluzioni ad hoc e soprattutto “home made” consentendo passi da gigante alla sua evoluzione. Oggi la configurazione è standardizzata in quanto rispecchia le necessità personali e l’utilizzo della specifica immersione. Destinato inizialmente per immersione tecniche, ai giorni nostri, non ci si può più sorprendere se qualche allievo subacqueo, all’inizio del suo percorso, decida di scegliere questa formula per immergersi. La continua ricerca di agevolare la discesa in acqua al fine di essere più idro-dinamici o per rendere ogni tuffo più sicuro, fa di questo metodo di immersione il più semplice all’apparenza, più comodo e ideale per l’utilizzo di 2 bombole. In effetti la facilità di manovra con entrambe le mani sulle rubinetterie dei primi stadi, rende il compito estremamente più facile che non esercitare lo stesso movimento dietro la testa.

L’articolo completo su Scubazone n. 44 

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