In un settore in cui l’innovazione si misura spesso nel continuo perfezionamento di attrezzatture dalla funzionalità già da tempo affermata, una startup di PoliHub (l’incubatore di impresa del Politecnico di Milano) ha introdotto uno strumento di nuova concezione, che porta una ventata di novità nelle attività e negli sport subacquei.
L’obiettivo del team che ha sviluppato SHARKNET era quello di creare uno strumento che potesse aumentare la sicurezza delle attività subacquee e, al contempo, essere anche un utile ausilio per il monitoraggio delle immersioni da parte di sub ed apneisti. Inoltre, per quanto tecnologico, lo strumento non doveva interferire in alcun modo con le attività che tutti noi siamo abituati a svolgere sott’acqua: in superficie siamo ormai “connessi” con ogni sorta di tecnologia ma quando ci immergiamo uno dei piaceri è quello di “scollegarsi” e rimanere a tu per tu con la natura.
Per questo motivo, SHARKNET deve semplicemente essere indossato prima dell’immersione: l’utente può poi dimenticarsene e lo strumento svolge in piena autonomia le sue funzioni. Esploriamo dunque cosa fa.
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