Uno squalo, nell’avvicinarsi ad un essere umano, adotta profili di nuoto ben definiti e normalmente indotti dalla sua curiosità, dall’attività e dalla posizione della persona e, non ultimi, da fattori ambientali.
Poiché spesso la presenza stessa dello squalo assorbe completamente l’attenzione dell’osservatore, i fattori ambientali vengono del tutto trascurati. Tuttavia, questi ultimi sono fondamentali se si vuole comprendere chiaramente l’evolversi della situazione, in che modo essi stiano influendo sul comportamento dell’animale e quale sia, di conseguenza, l’azione più appropriata da intraprendere.
Il reef, il fondale, la superficie e qualsiasi oggetto, struttura o persona presente in acqua costituiscono ostacoli al libero movimento degli squali. Maggiori gli impedimenti, minore la libertà dell’animale di scegliere il profilo di nuoto che gli è più congeniale.
Nel complesso, i profili di nuoto più comuni sono cinque, ai quali vanno ad aggiungersi alcune possibili varianti. Ciascuno è caratterizzato da un punto di ingresso e da uno di uscita, che definiscono rispettivamente l’inizio e la fine del passaggio. Saper riconoscere un certo profilo di nuoto significa poter identificare eventuali variazioni rispetto allo schema predefinito. Tuttavia, dovete sempre tenere a mente che quando c’è del cibo in acqua, il comportamento degli squali (e di conseguenza il loro profilo di nuoto) viene completamente alterato.
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