Che sia sopra o sotto la superficie dell’acqua, l’educazione alla sicurezza costituisce un favoloso strumento per lo sviluppo di comportamenti corretti e responsabili, individuali e di gruppo, volti ad intuire i rischi e a prevenire incidenti fin dalla più tenera età.
Si inizia ad andare sott’acqua per quel brivido: poter fluttuare nel vuoto come se si stesse volando, interagire con pesci e creature marine affascinanti, ammirare colori e riflessi sempre diversi. Chi s’immerge gode di una prospettiva unica, privilegiata, e bimbi e ragazzi possono imparare molto dal contatto con il mondo sommerso.
Piccoli subacquei: le caratteristiche
In generale, i bambini hanno un’ottima acquaticità e godono di buona salute, aspetti essenziali per affrontare l’attività SCUBA. Bruciano tante calorie, e questo calore li rende più tolleranti al freddo. Quando si raffreddano, tuttavia, lo fanno più velocemente degli adulti, e senza un adeguato isolamento termico sono più soggetti ad ipotermia. Inoltre, la loro tuba d’Eustachio è più piccola e non drena perfettamente i liquidi esterni, rendendoli più predisposti alle infezioni all’orecchio.
Ma forse l’aspetto più importante da considerare quando si parla di subacquei giovanissimi è quello psicologico e cognitivo. Occorre ricordare che i bambini non sono piccoli adulti, e che attraversano un processo di maturazione ed evoluzione, sia fisica che psicologica. Questo include la capacità di seguire un adulto e apprenderne gli insegnamenti, capire i rischi invisibili e saper gestire situazioni stressanti.
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