Hovering. È fondamentale.
Non avete idea dello sconforto che prende la guida alla testa di un gruppo che nuota a fianco di una parete quando realizza che qualcuno, sovraccarico di pesi, sta lentamente ma inesorabilmente sprofondando mentre pinneggia inutilmente verso l’alto. O, anche peggio, quando qualcuno inizia troppo presto a sfuggire involontariamente verso la superficie, rischiando la pallonata, con un galleggiamento che aumenta man mano che sale, trascinato dall’espansione del gas… maledetto Boyle!
Non a caso diverse didattiche hanno inserito, nella formazione del neo sub, corsi di specialità che aiutano a esercitare e a perfezionare questa capacità.
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