Quando un cambiamento arriva a sconvolgerci, soprattutto se lo fa in maniera inaspettata, normalmente attraversiamo una fase di smarrimento e crisi.
In questi casi, cadere in depressione e lasciarsi andare a un destino avverso sono esiti molto comuni tra le persone. Superata la fase di shock iniziale, però, è auspicabile che subentri una fase reattiva, in cui si mettono da parte gli aspetti su cui non è possibile intervenire (perché non se ne ha un controllo diretto), e ci si concentra piuttosto sulle aree della vita su cui le nostre scelte e il nostro comportamento possono davvero fare la differenza.
“Avevo 40 anni quando sono caduto da un’impalcatura altissima, mentre lavoravo. Ero un motociclista appassionato, un padre di famiglia con tanti sogni nel cassetto. La mia vita è cambiata di colpo, e la sedia a rotelle è diventata la mia compagna di vita. Almeno quando sono in superficie!”
Già perché Alan Kenny, che a breve compirà 80 anni, è un subacqueo espertissimo che continua, a distanza di circa quarant’anni dall’evento traumatico che ha cambiato la sua vita, a vivere l’emozione della libertà subacquea. Lo fa in Inghilterra, dove vive, ma lo fa soprattutto durante le numerose vacanze subacquee che punteggiano una scrupolosa programmazione annuale.
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