Il termine “LED” è un acronimo che sta per “Light Emitting Diode”, ovvero “diodo che emette luce”. Il funzionamento del led si basa sul fenomeno detto “elettroluminescenza”.
La caratteristica principale, per cui viene sempre più utilizzata in ambito subacqueo è il basso consumo che consente di limitare ulteriormente pesi e ingombri. Generalmente hanno la temperatura colore molto simile alle lampade HID, cioè di circa 5.000°/6.000°K.
Ma nonostante l’efficienza luminosa (85 lumen per watt di consumo contro i 14 per watt di una lampada alogena), il suo utilizzo per la videoripresa subacquea ha dei limiti; almeno a mio parere. Un conto è l’efficienza luminosa, quindi il risparmio energetico, un’altra è la potenza e la qualità che serve per ripristinare l’equilibrio cromatico di una parete di gorgonie a due metri di distanza, magari in una zona molto luminosa.
La luce del LED, per come è strutturato il LED-Chip di potenza, è omnidirezionale: I LED di potenza devono essere alimentati a corrente costante. La tensione sui LED è in stretta relazione con il colore della luce emessa, con la temperatura e la tolleranza di costruzione del LED stesso. L’alimentatore per LED ha il compito di mantenere e controllare con precisione la corrente che circola nel circuito; una corrente troppo elevata distrugge i LED in pochi secondi, mentre una corrente troppo debole ne limita resa luminosa e, soprattutto, la qualità luminosa.
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