La fotografia subacquea è una disciplina artistica che cerca di interpretare una realtà molto particolare: il mondo sommerso.
Ogni fotosub vede questo mondo seguendo quelli che sono i suoi ideali, la sua impostazione di partenza, i suoi gusti e la sua esperienza. C’è chi fotografa sott’acqua semplicemente usando l’elemento liquido come “studio” nel quale operare o come “location” nel quale dar vita alle proprie immagini. Ci sono poi coloro che amano la natura, dando rilievo alla biodiversità e muovendosi come fotografi naturalisti. Altri ancora fanno della fotografia uno sport, divertendosi a competere e a misurarsi l’uno con l’altro, rinunciando sovente alla libera interpretazione del mondo sommerso e facendosi condizionare da regolamenti e giurie. In tutto ciò c’è comunque qualcosa che accomuna i fotografi subacquei e al tempo stesso li distingue: l’inserimento di una modella o di un modello, ovvero la presenza della figura umana, nel contesto dell’immagine.
Quando pensiamo a tale figura e alla sua collocazione all’interno del fotogramma, la mente, condizionata da quanto è accaduto nel mondo della fotosub fino ad oggi, è subito portata a dirigersi verso quella sagoma di sfondo, preferibilmente femminile, che è rappresentata dalla silhouette del sub che si libra sospeso in assenza di gravità, assumendo preferibilmente una posa plastica e donando profondità e significato a quelle che vengono definite foto “d’ambiente”.
Per saperne di più, leggete l’articolo di Francesco Turano su Scubazone n. 24
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