Uno stereotipo ricorrente sulle immersioni tecniche fa pensare a subacquei che trasportano a fatica bombole e attrezzatura ingombrante e avanzano con fare da macho verso profondità abissali, poco interessati ai colori e più alla competizione con se stessi.
Forse ti è capitato di incontrare sottacqua alcuni di questi curiosi personaggi, che vivono le immersioni in maniera molto diversa da te, e ti sembrano appartenere a una élite irraggiungibile.
Le immersioni tecniche non sono solo questo.
Grazie alle conoscenze acquisite in corsi Tec, i sub possono per esempio penetrare una grotta per 2 ore, a profondità irrisorie, non superando i 10 m. Possono fare un’immersione tecnica a una profondità di 20 m, prolungando il tempo di fondo ed eseguendo le soste di decompressione con diverse miscele di gas. Oppure possono avventurarsi in sicurezza sotto il ghiaccio, a soli 5 m di profondità.
La profondità è un fattore molto importante nell’immersione tecnica, ma non è sicuramente tutto ciò che conta. I sub tecnici non sono supereroi, non sono nati con abilità speciali né hanno superpoteri. I sub tecnici seguono un percorso che inizia dalle basi e si perfeziona con l’esperienza, esattamente come capita con le immersioni ricreative.
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