Il mostro in frigo

La notizia è che un peschereccio australiano, vicino a Melbourne, Australia meridionale, ha pescato un raro esemplare di Chlamydoselachus anguineus, detto anche squalo dal collare.

È uno strano squalo, dal tronco allungato, a forma di anguilla. Ha moltissimi denti piccoli e aguzzi, che gli servono per trattenere prede viscide e guizzanti come altri squali, pesci ossei, calamari. È stato descritto nel 1884, quindi è ben conosciuto. Vive di solito in profondità, da 120 a 1600 m, e per questo motivo (oltre che per la sua timidezza) è  avvistato raramente, e ogni avvistamento fa notizia.

Come altri squali, è molto simile ai suoi antenati, vissuti 300 milioni di anni fa. In realtà studi approfonditi sembrano attribuirgli un origine più recente (150 milioni di anni). Comunque è un animale con una storia evolutiva molto lunga, la definizione di fossile vivente gli sta bene.

I giornali hanno riportato la notizia della pesca aggiungendo dettagli fantasiosi, tipo “squalo preistorico terrorizza un peschereccio” (perché squalo=terrore, sempre?), o “pescato per la prima volta”. Non è vero niente, a dimostrazione di questo vi mostriamo un altro video girato in mare in Giappone, un poco di tempo fa, in cui si vede il Chlamydoselachus anguineus che nuota (anche in questo caso era un esemplare pescato, che sarebbe morto di lì a poco).

Purtroppo, e non è la prima volta, dobbiamo annotare come i giornali cerchino di catturare i lettori infiorettando una notizia che interesserebbe agli specialisti con dettagli che a loro giudizio la rendono più fruibile. In realtà così facendo la svuotano del vero significato, alimentando semmai il mito squalo=mostro.

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foto di Riccardo Sturla Avogadri

Un dettaglio significativo: la storia ci è stata segnalata da Riccardo Sturla Avogadri, specialista di squali e collaboratore di Scubazone, che aggiunge di avere nel frigo di casa un esemplare di questo animale, che egli stesso ha ceduto al Tropicarium di Jesolo Lido, e che ha ripreso per fare delle foto. Il mostro preistorico nel frigo? Ecco la spiegazione del nostro titolo, anche noi possiamo esagerare se vogliamo!

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