Il caso orche in Liguria: un’odissea mediterranea iniziata in Islanda

Quasi un Odissea quella delle 4 orche (Orcinus orca), che per l’intero mese di dicembre dell’anno scorso, ha interessato le acque del Mar Mediterraneo, coinvolgendo gruppi di ricerca nazionali e internazionali e generando tanta curiosità da parte del pubblico e degli addetti ai lavori.

orche in liguria

Cinque il numero di orche avvistate il 1dicembre nel porto di Genova Pra, 5.200 i chilometri percorsi dalla loro zona di provenienza, 18 i giorni di permanenza nel porto genovese, per poi spostarsi prima verso ponente e poi di nuovo a levante e da lì proseguire verso sud fino alle acque siciliane.

Il numero originario di esemplari ammontava a cinque, il più giovane, un cucciolo di pochi mesi, non è sopravvissuto, morendo tre giorni dopo l’arrivo nella zona ligure.

Proprio quello che è successo al cucciolo di orca potrebbe essere alla base della spiegazione della dinamica che ha portato gli altri 4 animali a stazionare così a lungo nel braccio di mare compreso tra l’imboccatura del Porto di Pra e la spiaggia di Voltri. Uno spazio di mare aperto, libero per loro in entrata e uscita, ma dal quale non si sono allontanate per diciotto giorni.

Le orche sono animali con complessa e intensa dinamica sociale, con gruppi a base matriarcali, chiamate pod, composte da una femmina, la sua prole, altre femmine a volte più anziane e un maschio adulto.

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