Benessere dei pesci? E a chi può interessare? Se da tempo ci si preoccupa del benessere di cani e gatti, finalmente negli ultimi anni si è cominciato a riconoscere il diritto di soffrire, di provare emozioni, di stressarsi anche ai pesci (e il dovere, per gli operatori che ci lavorano, di risparmiare loro sofferenze e stress inutili).
Abbiamo già presentato in scubazone n. 10 argomenti contro il vecchio e assurdo pregiudizio per cui i pesci non proverebbero dolore, per cui diamo per assodato che possano provare dolore e stress, cosa dimostrata da un esperimento del 2009.
Nel corso degli anni, lo studio del benessere animale ha assunto un significato sempre più importante, non solo per motivi etici, ma anche perché, se parliamo di animali allevati a scopo alimentare, in fondo conviene a tutti. Il discorso dall’etica si sposta rapidamente verso l’economia. Migliorando le condizioni in cui gli animali sono mantenuti migliorerò anche la qualità della produzione, i tassi di crescita e di conversione alimentare.
Le potenziali condizioni di sofferenza degli animali in allevamento, sia terrestri che acquatici, sono state definite comunque in base alla violazione di una delle cinque libertà del benessere animale:
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