Tutti nasciamo sub e per il primo anno siamo perfettamente a nostro agio sott’acqua. Nei primi mesi teniamo occhi e bocca aperti senza problemi anche sott’acqua grazie alla chiusura della glottide che ci impedisce di affogare. Dopo i primi 10-12 mesi però perdiamo questo superpotere e per andare sott’acqua ci dobbiamo organizzare bene!
Immergersi è fantastico ma anche costoso e faticoso e forse anche per questo negli ultimi anni mi sembrano diminuiti i giovani che si avvicinano alla subacquea. Penso allo sbattimento di ogni volta che devo preparare le attrezzature per me, per Francesca e ora anche per Lupo, nostro figlio di 8 anni.
Lupo ci ha seguiti in tutti i nostri viaggi dalla nascita. A 5 mesi era con noi al Camel a Sharm El Sheikh e da allora vedere bombole ed erogatori è stato normale finché non ha cominciato a provarli un po’ per gioco per poi volersi immergersi a 5 anni. Ora col suo bombolino da 5 litri, che riesce comodamente a tenere sulla schiena, viene un po’ dappertutto, naturalmente a profondità molto limitate.
Il suo entusiasmo ripaga di ogni fatica ma la cosa più emozionante è il rapporto che si crea con lui sott’acqua, molto più profondo –in tutti i sensi- di quello terrestre. E’ attento ed obbediente ed esegue scrupolosamente gli esercizi dandomi piena fiducia, consapevole di non essere più in un ambiente naturale. Quando mi guarda con i suoi occhi raggianti ed emozionati vengo ripagato di tutto. Se per noi vedere un polpo è bello, per lui è un’avventura nuova e un’esaltazione quando questo spruzza il suo inchiostro per allontanarsi.
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