Lo studente universitario Edric Verbeek-Martin ha ideato un’innovazione che potrebbe avvicinare alla subacquea molte persone, senza dover affrontare l’iter formativo che spesso le blocca.
Edric si immerge da molti anni in Australia e altre zone e ha recentemente sottoposto questo suo progetto all’Università NWS di design industriale.
Il progetto, Freedive, permetterebbe di respirare sott’acqua l’aria inviata da un compressore galleggiante che la invia ad una maschera gran facciale attraverso dei tubi collegato al compressore.
Se Freedive verrà prodotto e avrà successo lo vedremo solo nei prossimi anni per ora resta una proposta interessante e originale di un giovane appassionato.
Fonte: Daily Telegraph
gianfranco
Gianfranco Pellas Non è certo una novità, esisteva già negli anni ’70 ed era un compressore montato su un galleggiante che il sub si trascinava attraverso un tubo che gli consentiva una discesa a circa 10 mt.
I tubi erano due e due i sub.
Giovanni Soro
La differenza fra questo aggeggio e i comuni ed arcinoti narghilè? La novità dove sarebbe? E’ solo un po’ meno ingombrante,poi bisognerà vedere l’autonomia. Niente di nuovo sotto il sole.
pippasub
É comunque pericoloso, in caso di problemi già a 4-5 mt rischi un Ega, quindi formazione sempre e comunque.