Cistoseire: le alghe ricercate

Chi le ha viste? Ma chi? Una parola impronunciabile ai più, diciamo per lo meno ai non addetti ai lavori. Ma che si riferisce a degli organismi molto, molto importanti. Ma la risposta è no, non sono dei pesci colorati!

Giampiero Liguori (1)rid

Ci sono vari livelli durante il percorso “evolutivo” di un subacqueo, che può portare un totale estraneo al mare a diventare un appassionato impeccabile, serio e coscienzioso. Camminando in questa avventura, di solito si passa almeno attraverso un breve periodo in cui si pensa solo ad osservare tutto ciò che di più eclatante e vistoso esiste: colori, dimensioni, profondità, e la classica “caccia” a cernie, corvine, barracuda, ricciole, tonni e coralli, magari muniti di una “compatta scafandrata” come arma, che ci riempie l’immersione e ci dà memoria postuma delle nostre avventure. Gli organismi sopra elencati, sono le cosiddette specie carismatiche, quelle cioè che investono particolarmente la nostra sfera emozionale per connotati peculiari e suscitando particolare interesse, colpiscono il nostro immaginario. Trascorso del tempo però gli stessi organismi ci possono venire un po’ a noia diciamo, o comunque si può avere il desiderio di conoscerne più a fondo anche altri che popolano i nostri fondali.

Ecco che, per i naturalisti provetti, inizia a crescere l’interesse anche per i pesci criptici (blennidi, gobidi, gobiesoscidi), per i nudibranchi, per le loro ovature e perché no, alche per le alghe (le macro-alghe!). Sembra impossibile ad alcuni ma, che ci crediate no, ci si può appassionare anche di questi organismi che sono alla base della vita nel nostro pianeta. Provate ad aprire un libro sulle alghe del Mediterraneo e rimarrete stupefatti dall’enorme varietà di forme e colori che possono rappresentare.

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