Bret Gilliam: il futuro del classico (II parte)

La prima parte di quest’intervista è pubblicata su ScubaPortal.

In Grecia si trova un luogo simbolo e patrimonio dell’umanità: l’Acropoli di Atene. Non importa che tu ci sia stato oppure no, ma sai che esiste. L’Acropoli è come il Colosseo: sono luoghi che attraverso la loro presenza determinano il carattere di un territorio. Chiunque sulla Terra conosce questi fatti identitari e li riconosce come fondanti, certo per noi europei mediterranei sono anche alla base della nascita della nostra lingua e cultura. Tuttavia sono certo che questi luoghi siano riconosciuti come fondamentali per chi venga dall’Asia o dalla costa atlantica o pacifica delle Americhe. In ciò che ciascuno di noi crede poco importa, quella che gli antichi greci chiamavano Atena i romani veneravano come Minerva. La fede che ciascuno ha nella vita o nella subacquea è un fatto di amor proprio.

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La cronaca tramanda i fatti e la storia ne salva alcuni dall’oblio del momento per metterli sul piedistallo del tempo. Ai posteri, oltre che l’ardua sentenza, spetta anche il compito di non cancellare le tracce del passato e di imparare dai loro predecessori. A volte invecchia il contenuto ma non l’efficacia del messaggio da loro lasciato. La subacquea contemporanea è frammentata tra sigle didattiche e partiti di appartenenza, rispettando pur la fede di ciascuno, credo che esista tuttora un valore lanciato alcune decadi fa, da un pugno di pionieri con lo sguardo aguzzo e la giusta consapevolezza di creatività e innovazione. L’Acropoli di Atene, in Grecia, è stata costruita millenni fa e ancora oggi continua ad ammaliare chi si pone al di sotto di quei rocchi di pietra che formano templi e architetture bellissime.

L’Eretteo è per me il più bel edificio al mondo, classico senza esserlo. Quattro colonne trasformate in cariatidi sorreggono la trabeazione del tempo, oltre che del tempio. Ogni colonna direi che metaforicamente rappresenta un pioniere della subacquea moderna.

 

Ho intervistato il fondatore di TDi, Capitano, tecnico iperbarico, record man, profondista e conoscitore della teoria della decompressione, un pioniere della subacquea internazionale: Bret Gilliam.

Se mi chiedete chi siano i quattro personaggi che hanno rivoluzionato la subacquea moderna, lui, a mio avviso è una delle colonne d’angolo. Quanto agli altri tre lì ho in mente per future interviste…

L’intervista è su ScubaZone 60

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