Torniamo a parlare di Haven, uno dei più grandi e famosi relitti in Mediterraneo, e lo facciamo dando la parola a un belga, uno dei tanti che ogni anno visitano il grande relitto.
Dopo un lungo periodo in cui non abbiamo potuto viaggiare a causa della pandemia di Covid-19, possiamo e potremo tornare in Italia. I primi giorni saranno dedicati al completamento del mio corso istruttori CCR-OC Trimix Instructor sotto la supervisione dell’IANTD ITT Paul Lijnen. Dopo alcuni giorni emozionanti e pesanti, posso definirmi con orgoglio un istruttore IANTD CCR/OC Trimix a tutti gli effetti.
Devo questo titolo ai miei bravi allievi e all’aiuto e al sostegno di altri due istruttori che hanno ottenuto anch’essi questo titolo.
Il corso si è svolto sul più bel relitto del Mediterraneo. La MT Haven.
La MT Haven era una petroliera di classe VLCC (Very Large Crude Carrier), costruita come Amoco Milford Haven nel 1973.
La Haven era incredibilmente grande: lunga 334 metri, con un baglio di 51 metri e un dislocamento di 110.000 tonnellate.
Nel 1987 fu colpita da un missile nel Golfo Persico durante la guerra Iran-Iraq. Ampiamente ristrutturata a Singapore, fu poi venduta a dei broker navali che la affittarono alla Troodos Shipping.
Intorno alle 12:30 dell’11 aprile 1991, la Haven stava scaricando un carico di 230.000 tonnellate di greggio su una piattaforma galleggiante, a sette miglia dalla costa di Genova, in Italia. Dopo aver trasferito 80.000 tonnellate, la nave si scollegò dalla piattaforma per un’operazione di routine di trasferimento interno, per consentire il pompaggio del petrolio da due stive laterali a una centrale. Mentre era ancora carica di 144.000 tonnellate di greggio, la nave esplose e prese fuoco, uccidendo cinque membri dell’equipaggio. Quando l’incendio ha divorato la nave, le fiamme si sono alzate a 100 metri di altezza e, dopo una serie di ulteriori esplosioni, 30-40.000 tonnellate di petrolio si sono riversate in mare.
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