Sono nato a Torino (qualche tempo fa) e ricordo che, da bambino, se faceva un giorno di pioggia fuori stagione, immediata giungeva la sentenza: “Non ci sono più le stagioni di una volta!”.
Ma non ci si riferiva alle quattro canoniche e quasi universalmente riconosciute, no.
Il punto fermo, la “guida” era costituita dalle regole scandite dalla filastrocca “febbraio è piccolino, breve, freddo e birichino; arriva marzo pazzerello: esce il sole e prendi l’ombrello” e via di rima in rima fino a dicembre.
In merito al meteo, dunque, si prestava un orecchio all’allora ben noto Bernacca nazionale (e così si è capito quanto tempo fa): “Domani primo marzo tempo variabile su tutta la Penisola”, e l’altro alla saggezza popolare: a Marzo esce il sole e prendi l’ombrello. Traduzione: non sapendo che pesci pigliare organizzati per qualsiasi evenienza.
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