Quali sono le migliori immersioni al mondo? Parte III

Sulla metà degli anni ’80 eravamo (incredibile a dirsi) molto pochi a frequentare Sharm El Sheikh.

C’era ancora un solo hotel a quell’epoca: il Marina… qualcuno forse lo ricorda; io però facevo parte di quello sparuto gruppo di “accampati” (nel vero senso della parola) che inseguiva il pionieristico sogno di sviluppare proprio là il turismo subacqueo. Per questo, tutti i giorni, andavamo in ricognizione, tutti i santi giorni ci tuffavamo più e più volte in esplorazione  (se vi sovviene qualsiasi altro parol…one che serva a dare un tono ben venga. La realtà é che si andava a tentativi, e quanti!) di quel mare incredibile per individuare gli spot migliori da proporre ai subacquei che volevamo convincere a darci fiducia.

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Eravamo in pochi, ci si conosceva tutti e, vuoi per l’età vuoi per… le affinità elettive (follia e, diciamo, “disinvoltura”) si andava d’accordo e ci consideravamo  tutti amici così, a fine giornata, ci trovavamo attorno ad una shisha per scambiarci storie, esperienze e soprattutto “mire” dei siti visitati durante la giornata.
Ci immergevamo utilizzando le “tabelle” e un profondimetro a lancetta, esclusivamente in aria (mono o bibo).  L’elio era una chimera, il trimix per immersioni sportive la grande novità degli anni ’90. (Si, giurassico).
Quelli “avanti” (e anche più danarosi) sfoggiavano già il primo “computer subacqueo” della storia, quello a “polmone”: un “cipollone” pieno d’aria. Un po’ più scientificamente: una membrana di ceramica porosa simulava i tessuti ed era collegata ad un tubo (di Bourdon) tramite il quale il gas “assorbito” veniva misurato da una lancetta, che indicava le tappe di decompressione su un quadrante.
Lo so, è praticamente come spiegare ad un millennial che lo smartphone è figlio dell’abaco …base 2 (??!!)
Se non avete almeno 60 anni non avete capito mezza parola… Come dicevo Giurassico! Antico!!
Io invece ricordo ancora perfettamente lo stupore di noi tutti quando si presentò “quello del Decobrain”: by Divetronic si direbbe oggi. Quello si fu il primo vero computer elettronico della storia: tutti lo guardavamo come venisse dallo spazio e (a mio parere solo per invidia. Poiché si sosteneva consentisse addirittura immersioni multilivello!! Addirittura!!) qualcuno dubitava dell’affidabilità.

 

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