Record, una definizione che ho sempre ritenuto appartenere alla mera prestazione sportiva piuttosto che al mondo della subacquea , è una parola che costituisce la motivazione per l’atleta puro a migliorarsi ,senza soluzione di continuità , al fine di riuscire a spostare l’asticella un pochino più in la ma, secondo me, non può rappresentare l’alibi nelle immersioni profonde.
Quando con Alessandro Scuotto e Pim van Der Horst ci preparavamo per affrontare l’immersione sul battello “Milano” sul lago Maggiore, nessuno di noi ha mai “visualizzato” il concetto di record relativo a quell’ immersione, gli obiettivi come discusso e dichiarato in altre occasioni erano molteplici e, uno in particolar modo, si identificava nel capire (concedetemi il termine) e verificare se le varie teorie decompressive in auge in quegli anni fossero valide in una immersione che credo possa essere definita sperimentale se si considera che ad oggi, non mi risulta siano state effettuate altre immersioni in CCR così profonde in team…ed a
4°C!
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