Noi sub sappiamo bene che l’immersione subacquea ci rilassa, ci mette in una condizione di pace, tranquillità, intenso benessere. D’altronde se vogliamo non dovremmo aspettarci altro: praticare il proprio hobby, perseguire una passione, non può che avere effetti positivi, sulla mente e, perché no, anche sul corpo.
Entrando in acqua entriamo in un mondo dove le leggi della gravità non hanno valore, dove possiamo permetterci di assumere qualsiasi posizione. E poi andiamo a esplorare un ambiente che amiamo, facciamo incontri e scoperte emozionanti. Si tratta di riuscire a vincere la sensazione claustrofobica che può dare la maschera sul viso, di imparare a respirare con la bocca anziché col naso, ed è fatta.
Subacquea = benessere, per chi pratica la subacquea con passione sincera l’equazione è abbastanza immediata. Ma recentemente diversi ricercatori hanno evidenziato il valore terapeutico della subacquea.
Secondo uno studio inglese, pubblicato recentemente dalla rivista Journal of Disability and Rehabilitation l’immersione con le bombole avrebbe un considerevole valore terapeutico, specialmente nella riabilitazione di veterani con amputazioni, ansietà e disturbi psicologici. 15 pazienti trattati hanno riportato riduzione di ansietà, depressione, disturbi del sonno, miglioramenti della socialità.
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