Era il tempo in cui facevo immersioni notturne a grandi profondità. Non che non le faccia ancora, ma all’epoca (anni novanta e 36 pose in camera) era diverso. Tanta vita sul fondo e tanto pesce. Grandi esperienze in fondo al mare quindi e grandi incontri.
Tra gli animali più incredibili che ho avuto occasione di incontrare c’è lui, lo squalo dagli occhi verdi. Un pesce raro da vedere nel suo ambiente, documentato da pochi sub (all’epoca ancora da nessuno), privilegio per pochi.
Da qui la storia di un piccolo squaletto di profondità, un pesce che solo pochi pescatori dell’Italia meridionale hanno avuto la sorpresa di avere tra le mani, ovviamente morto, una volta issate a bordo le reti. Nessuno, però, lo aveva mai osservato o fotografato nel suo ambiente; fino a quando, un giorno di alcuni anni or sono, non mi capitò l’inimmaginabile: l’incontro con l’Oxinotus centrina, detto volgarmente squalo porco.
Ero avvolto dalle acque meridionali dello Stretto di Messina, sulla sponda calabra, sui fondali subito profondi di un paese chiamato Lazzaro, in provincia di Reggio Calabria; quota 57m, ore 20 circa, già 10 minuti di tempo di fondo: con acqua limpida, mi trovavo inglobato dalle tenebre ai piedi di un’orlata imponente che si snoda parallela al profilo costiero; roccia su fango, poco colore ma tanta vita. Era una delle tante impegnative immersioni notturne che ogni tanto mi concedevo per incontrare grossi dentici poggiati al fondale a dormire, saraghi immobili, tanute e altri pesci difficili da fotografare e avvicinare con la luce del giorno; animali che con il favore delle tenebre hanno una livrea particolarmente brillante e diventano anche più fotogenici del solito. Tutto mi aspettavo meno che di incontrare un simile e goffo pesce; ma all’improvviso, nel fascio di luce che fendeva l’oscurità assoluta vagando da una parte all’altra, mi apparve una strana creatura, color grigio marrone; avvicinandomi, mi accorgevo della stravagante forma del pesce e mi ritornava in mente una fotografia che avevo visto su un libro, di un esemplare morto tenuto in mano da un pescatore.
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