Intervista a Massimo Zarafa, Regional Manager PADI
Ciao Massimo, grande sub, colonna portante di Padi in Italia. A che età ti sei avvicinato alla subacquea?
All’età di 12 anni ho conseguito il mio primo brevetto Jr. OWD PADI, facevo nuoto a livello agonistico e mio padre Enzo era uno dei primi istruttori subacquei PADI in Italia, quindi in una condizione del genere era inevitabile appassionarsi alla subacquea! All’epoca era rarissimo vedere bambini andare sott’acqua (parliamo del 1982), ma oggi è tutt’altra cosa, per fortuna la cultura è radicalmente cambiata e ci sono programmi PADI per avvicinare i giovani alla subacquea.
La sensazione generale è che siano pochi i giovani sub ma sia più uno sport per ‘adulti’. E’ così?
In realtà non è assolutamente un’attività solo per adulti, anzi proprio per il fatto che ci sono ormai tanti diving center e quindi possibilità di lavoro in Italia e nel mondo, direi che la subacquea è veramente per tutti. A volte ci si può trovare in gruppi o club nei quali l’età media è più elevata rispetto ad altre attività sportive e ricreative, in questi casi significa che non siamo stati abbastanza bravi a trasmettere ai giovani le sensazioni che un subacqueo può provare sott’acqua ed il fatto che si possa trasformare una passione nella professione più bella del mondo.
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