Un luccio tutto italiano

Uno dei momenti più esilaranti del classico di animazione Disney “La spada nella roccia” è probabilmente quando l’apprendista Semola, trasformato in pesciolino per imparare a nuotare da un distratto Merlino, si trova davanti a un luccio che se lo vorrebbe mangiare e aggiunge questa nuova difficoltà al suo compito.

ITALIOA (Lago di garda) 2015

Il luccio è forse il prototipo del predatore, e per nostra fortuna è un pesce tutto sommato piccolo, arriva al massimo a 1,20 m di lunghezza per 20 kg di peso. Tutta la struttura del corpo è dedicata alla caccia all’agguato, con il corpo allungato e le pinne disposte nella parte posteriore, in posizione simmetrica, ideale per garantire scatti veloci in avanti. Un luccio non è in grado di reggere per molto tempo un’andatura veloce, ma di solito non ne ha bisogno: lo scatto devastante gli permette di aver ragione di qualsiasi preda. Il muso è lungo e depresso, tipicamente a becco d’anatra, con bocca assai ampia munita di numerosissimi (circa 700) robusti denti rivolti all’indietro, che una volta penetrati nelle carni della preda difficilmente la lasciano libera, disposti sulla mandibola, sui premascellari , sui palatini, sul vomere e anche sulla lingua. È soprattutto un mangiatore di pesci, ma non disdegna anfibi, piccoli mammiferi, pulcini di uccelli acquatici.

 

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