Relitti e grotte suscitano da sempre un grande fascino ma, prima di accedervi, è importante sviluppare addestramento adeguato e corretta attitudine all’immersione, oltre a comprendere gli insiti pericoli di questi ambienti.
Per molti subacquei l’immersione sui relitti e all’interno di grotte è divenuta una vera e propria passione, che suscita all’inizio emozioni memorabili, poi si trasforma in un vero e proprio desiderio di esplorazione e conoscenza. Si tratta di uno specifico settore dell’attività subacquea affascinante, ma impegnativo, poiché si svolge in ambienti detti ostruiti, in inglese “overhead environment”.
Ma cosa s’intende in ambito subacqueo per “ambiente ostruito”? Si descrive un sito sommerso chiuso sulla sommità, dal cui interno, non è possibile accedere in modo diretto alla superficie, se non percorrendo prima un tratto orizzontale per raggiungere l’esterno. Esistono tuttavia ambienti non completamente ostruiti, quelli in cui la luce della superficie è visibile per tutto il corso dell’immersione: l’interno di una caverna con la grossa uscita sempre a vista oppure la stanza di un relitto con grandi porte e finestre che lasciano sempre vedere l’esterno. Anche questi ambienti comunque, seppur più “facili”, sono sempre considerati ambienti “ostruiti”, tant’è che, qualora dovesse insorgere una situazione di emergenza, si dovrebbe prima raggiungere l’uscita pinneggiando per un tratto orizzontale gestendo la circostanza venutasi a creare e, soltanto dopo, iniziare la risalita verso la superficie.
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