È per me un gran piacere scrivere queste righe sul primo numero cartaceo di Scuba Zone. Conosco Marco Daturi da molti anni, lo incontrai per la prima volta tra Ventimiglia e Mentone, in occasione del primo concorso fotografico organizzato da Pianeta Blu di Luca Coltri dove ero con mio figlio Matt alle sue prime esperienze con la foto sub.
Marco cominciò a distribuire adesivi con la scritta “Scubaportal”. Francamente, nonostante la sua spiegazione, feci fatica a capire cosa potesse essere un “portale subacqueo on-line”, così definì quello che sarebbe poi effettivamente diventato il polo d’attrazione per la maggior parte dei subacquei italiani che navigano sul web. Uno che giocava d’anticipo insomma, e che andava controcorrente, in un momento in cui l’Italia era ricca di riviste subacquee stampate. Ora, senza più una sola rivista del settore in Italia, una grande nuova sfida per Marco, abbinare l’informazione on-line con un’edizione stampata di Scuba Zone, da sfogliare, sul divano o al circolo subacqueo, ma alla vecchia maniera piegando magari l’angolo di una pagina per sapere da dove ripartire con la lettura dopo aver riposto la rivista per rispondere, a seguito di una vibrazione dello smartphone, ad un inevitabile notifica di facebook, dove questa volta, forse, un amico ci messaggiava: “ciao, hai visto l’articolo di Malta su Scuba zone, lo stavo sfogliando ora è mi è venuta voglia di mare”.
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