Nel portfolio di ogni fotosub c’è uno spazio nero, vuoto: la foto che non abbiamo mai fatto, l’animale che non siamo mai riusciti a trovare, o che abbiamo incontrato una volta, di sfuggita, senza riuscire a immortalarlo come avremmo voluto.
Per ogni animale, anche quelli che hanno una distribuzione molto ampia, ci sono luoghi dove è più probabile incontrarlo, e tra questi ci sono i luoghi dove è più facile fotografarlo. I primi hanno a che fare con la storia naturale e con la distribuzione geografica, con cose che possiamo imparare dai libri o dai siti internet. Ma è vero, ci sono luoghi dove oltre a vedere un animale possiamo avvicinarlo, passare del tempo con lui, studiare l’inquadratura migliore senza affanno (adesso scappa), interpretare la foto secondo i nostri criteri. Non è semplice dare una definizione univoca, i motivi rendono un luogo magico coinvolgono molti fattori difficili da riassumere. Si va dai rapporti di rispetto reciproco tra gli animali e le popolazioni umane locali, a abitudini apprese dalle generazioni passate per motivi sconosciuti, all’obbedienza a schemi comportamentali che non abbiamo ancora compreso bene, a un legame magico coll’ambiente locale.
Ogni animale ha i suoi comportamenti e le sue esigenze. Sarebbe un’opera infinita cercare per tutti il luogo giusto, ma cominciamo a farlo per qualche animale, i più carismatici, i più ricercati dai fotografi, fermo restando che ognuno di noi ha le proprie fissazioni, il proprio totem che un giorno riuscirà a fotografare come intende lui!
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