Il respiro degli abissi

Il libro segue una traiettoria in discesa: a ogni capitolo ci si immerge sempre più nel mare e si seguono animali con cui gli esseri umani condividono sorprendenti analogie.

Il mare è visto come l’ultima frontiera, l’ultimo spazio del pianeta rimasto per larghissima parte inesplorato e sconosciuto, uno degli ultimi posti da dove non si può twittare né chattare. E il viaggio verso le profondità abissali diventa un percorso alla riscoperta delle nostre origini, della nostra posizione nel mondo biologico e nella storia dell’evoluzione. Da leggere con attenzione.

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La recensione completa su sCUBAZONE 35

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