Secret Bay, Gilimanuk, Bali.
Cambio oblò tra un’immersione e l’altra e mi si avvicina un ometto sorridente, l’aria vagamente da pensionato, avete presente quelli che passano le giornate vicino ai cantieri, a guardare i lavoratori con le mani dietro la schiena? Mi rivolge poche parole in Inglese, con voce pacata, abbastanza per capire che conosce a fondo la fotografia subacquea. Meno male, ero fuori strada, non mi voleva chiedere a cosa serve la mia custodia (o, peggio, chiedermi «ma… come fa l’acqua a non entrare?»), tutt’altro, è qui spinto dalle mie stesse ragioni. Iniziamo una breve conversazione di quelle che arricchiscono, gli racconto dove ho appena visto i frogfish, lui mi mostra la sua custodia, che ha modificato personalmente. Alla fine ci presentiamo, Fred, Massimo. Fred. Tornato al mio wi-fi voglio verificare un’idea…
Il resto dell’articolo di Massimo Boyer è su Scubazone n. 24
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