Mar Rosso, Crociera dei Relitti a Nord (pt. II)

Tutti a bordo, riprendiamo la nostra crociera, allontanandoci dal reef di Abu Nuhas.

Thistlegorm, Red Sea
Thistlegorm, Red Sea

A poche miglia di distanza, un altro blocco di reef madreporici, garantiranno stupende immersioni naturalistiche ricche di affascinanti incontri come i branchi di delfini tursiopi presenti all’interno della laguna di Umm Usk e le tartarughe, presenza costante lungo la barriera di Bluff Point che sfruttano le bianche spiagge dell’isola di Gobal per depositare le uova. A nord dell’isola di Gobal Seghir, si trova il relitto dell’Ulysses.

L’Ulysses era in navigazione da Londra a Penang quando si scontrò con il reef, a Small Gubal Island, il 16 agosto 1887. Trasportava un carico assortito, la maggior parte del quale fu scaricato nel momento in cui affondoò. Tuttavia, molte taniche affondarono con la nave e sono rimaste nel sito fino ad oggi. Il relitto si trova a una profondita’ di circa 28 metri ed e’ possibile penetrare lo scafo, popolato da migliaia di glassfish. All’esterno troveremo diversi gruppi di coloratissimi anthias, pesci bandiera e pesci farfalla.

Sul lato ovest di Gobal Seghir, adagiato in assetto di navigazione, si trova lo spettacolare relitto del Rosalie Moller, bombardato durante un’incursione dell’aviazione tedesca la notte del 6 ottobre 1941; la profondità e le caratteristiche di questa immersione la rendono adatta a subacquei tecnici, quindi non sempre rientra nell’itinerario standard. Attraversando il canale di Gobal si raggiungerà, finalmente, l’esteso reef di sha’ab Ali, dove ci s’immergerà sul Thistlegorm, uno dei relitti più belli del mondo; un mastodontico mercantile militare inglese affondato il 6 ottobre 1941 durante un’incursione aerea della Luftwaffe tedesca nel corso della seconda guerra mondiale.

Lunga 128 metri e larga 18, è affondata praticamente intatta se si esclude la parte poppiera. La stiva numero 4 infatti era carica di munizioni e la sua esplosione ha causato il sezionamento dello scafo. Nei primi anni cinquanta, Jacques-Yves Cousteau ne scoprì la posizione ma non ne rivelò mai le coordinate. Fu solo nel 1996, grazie ad uno skipper israeliano, che il relitto divenne meta ambita da molti subacquei vista la profondità di 31 metri circa a cui giace.

Il relitto è accessibile anche al suo interno, ove si trova ancora una piccola parte del carico di approvvigionamenti che trasportava come ad esempio carri armati leggeri, armi, munizioni, camionette. Il tutto è perfettamente riconoscibile, nonostante le incrostazioni coralline presenti.

Questa immersione, date le particolari condizioni che spesso si verificano sul sito (forte corrente o scarsa visibilità) dovrebbe essere riservata a subacquei con esperienza, ed in possesso di un brevetto avanzato.

Normalmente la visita del relitto si effettua in due immersioni; nella prima effettueremo il giro dello scafo, dalla grande elica, e la poppa armata con due pezzi antiaereo, fino alla prua passando (come coup de théâtre…) dalla cabina del capitano per vederne la vasca da bagno…

Sui ponti di prua sono stivati due vagoni ferroviari e due dragamine; due locomotive si trovano a diversi metri dal relitto, scagliate lontano dall’esplosione.

Nella seconda immersione penetreremo le stive del relitto. Le stive 1 e 2 (prua) sono occupate da una quantità di automobili Morris, autocarri, motociclette BSA, pneumatici, generatori, generatori da campo, ricambi per aerei,, brande, casse di fucili e stivali di gomma. Nella stiva 1, in basso, due Rolls Royce blindate, i cui marchi sono stati asportati dai soliti predatori subacquei. La profondità massima che si raggiunge all’interno delle stive è di circa 25 metri.

Il relitto soffre terribilmente delle migliaia di subacquei che ogni anno lo visitano, attirati dalla storia che rappresenta. Le bolle d’aria intrappolate all’interno stanno causando un serio deterioramento delle strutture ed il governo egiziano sta considerando di adottare norme restrittive per la sua salvaguardia.

L’immersione su questo relitto è fattibile anche in daily ed è conseguentemente molto affollato; visitarlo durante una crociera ci darà la possibilità di viverlo profondamente nei momenti in cui i subacquei giornalieri non saranno ancora arrivati o se ne saranno già andati… una pomeridiana in solitaria o una early morning su questo relitto resteranno impresse nelle nostre menti per sempre, accompagnate dalla colonna sonora della catena che la corrente sbatte sul metallo e, forse, se ci concentriamo un po’, dal suono della campana di richiamo che Cousteau, per primo, fece rintoccare  a questa profondità…

Questo è uno degli itinerari che vi propongo nella sezione Viaggi Sub e che vi suggerisco di vivere, con la consapevolezza che vi regalerà emozioni indimenticabili e che la storia di questi relitti diventerà un pezzo della vostra storia!

Alle prossime bolle!

Manuela Lamanu Manzotti

 

 

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