Un lavoro scientifico pubblicato sulla rivista Proceedings of the Royal Society B chiarisce finalmente che le stelle di mare ci vedono.
Il lavoro sperimentale ha utilizzato la stella Linkia laevigata, la stella blu dell’Indo-Pacifico.
Primo punto: la stella di mare ha occhi? La risposta è sì, piccoli occhietti simili agli occhi composti dei crostacei si trovano all’estremità di ogni braccio, alla fine del solco ambulacrale, che percorre longitudinalmente il braccio e da cui fuoriescono i “piedini” della stella.
Secondo punto: questi occhi non hanno lenti o strutture ottiche che consentano la formazione di immagini precise, ad alta risoluzione, ma vanno oltre la semplice visione di ombre e luci: possono formare immagini, sia pure sfocate e non nitide.
Terzo punto: la stella utilizza la vista per osservare il paesaggio che la circonda, lo memorizza e lo riconosce, è in grado di tornare a casa. Stelle di mare private della vista perdono l’orientamento e la capacità di localizzare il loro territorio.
Il risultato è abbastanza sorprendente: si pensava che le stella di mare avessero solo semplicissimi organi visivi in grado di cogliere, ad esempio, l’ombra che precede l’arrivo di un predatore, e invece le stelle vedono meglio di quanto si credesse e usano la vista per orientarsi.
claudio di manao
pazzesco
nella nostra specie non fanno altro che ripetere che il senso della vista è sopravvalutato
Negli squali e negli echinodermi, a quanto apre è il contrario: il senso della vista è sottovalutato.
Poi succede che gli squali ci vedono benissimo
e anche le stelle marine
è anche vero che Borges, probabilmente…