Sano e sostenibile

Un articolo apparso poco tempo fa sulla rivista Frontiers in Ecology and the Environment, ci da dei consigli utili se ci piace mangiare pesce.

Attualmente il consumatore di pesce ha un paio di considerazioni da fare al riguardo:

  • Il pesce che ho scelto di mangiare è sano?
  • Il pesce che ho scelto di mangiare è sostenibile, può essere pescato regolarmente senza grossi danni all’ambiente?

Ebbene, la risposta nella maggior parte dei casi coincide. Come regola generale, i pesci la cui cattura è sostenibile sono anche sani, mentre quelli la cui pesca è stata dimostrata insostenibile sono anche quelli le cui carni accumulano le maggiori quantità di mercurio e altre sostanze tossiche.

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La chiave di tutto è nella longevità e nella posizione che occupano nella catena alimentare: grossi predatori molto longevi, come il tonno rosso, il pesce spada, gli squali, durante la loro vita accumulano grandi concentrazioni di sostanze tossiche, che li rendono alla fine poco consigliabili come cibo: il metilmercurio, sostanza che si accumula nelle carni del tonno rosso, è un veleno per il nostro sistema nervoso e facilita le malattie cardiovascolari. Proprio i motivi per cui abitualmente si consiglia di mangiare molto pesce (è ricco di fosforo che rende intelligenti, è ricco di grassi omega3 che prevengono l’infarto) sono capovolti dalla presenza del metilmercurio.

Questo non significa che non dobbiamo consumare pesce, ma che è meglio privilegiare quei pesci che hanno un ciclo di sviluppo più veloce, durante il quale non hanno tempo di accumulare grandi concentrazioni di mercurio. Acciuga sì, tonno no. Faremo del bene all’ambiente e anche a noi stessi.

Il discorso è lungo e complicato, per chi volesse approfondire un sito che da molte info utili su cosa sia meglio evitare è quello di SlowFish

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