Ricordo che ai tempi in cui studiavo, qualcuno mi spiegò che il movimento delle meduse sarebbe stato tutto sommato poco efficiente,
permettendo a questi animali di mantenersi in posizione eretta ma non di contrastare le correnti di cui le meduse sono schiave (ed ecco infatti il motivo del loro inserimento nel plancton, quell’insieme di organismi che va alla deriva con i movimento dell’acqua)
Un par di…!
Una ricerca recente condotta al Virginia Tech College of Engineering mette in luce come il movimento della medusa sia quello che nel mondo animale ha i migliori rapporti costi/benefici.
Una medusa non si muove in continuazione, ma fa delle pause tra contrazione e espansione (come ci hanno insegnato a fare nel nuoto a rana sott’acqua). Durante questa pausa, la medusa crea alle sue spalle una sorta di vuoto, e approfitta dell’acqua che lo riempie per farsi spingere avanti, sfruttando anche la forma a ombrello. Questo permette alla creatura di muoversi il 30% più veloce e di risparmiare preziosa energia: rispetto agli altri tipi di movimento studiati, quello delle meduse è più efficiente del 48% (in termini di consumo di ossigeno e cibo, insomma di carburante).
Due considerazioni:
Il progetto di ricerca è finanziato dal a U.S. Office of Naval Research allo scopo di riprodurre questo movimento in una nuova generazione di robot subacquei, efficienti e a basso consumo. Se volete vedere un prototipo in azione in un filmato in acquario… QUI
Non avete mai capito bene come e perché proprio le meduse, esseri primitivi e poco efficienti, potessero essere così spesso responsabili di esplosioni demografiche che le portano a colonizzare diversi tipi di ambienti? Non sarà che non sono poi così inefficienti? Non sarà che il nostro delirio antropocentrico ci porta a sottovalutare e a catalogare come primitivi organismi apparsi sulla terra milioni di anni prima di noi, che hanno potuto perfezionarsi in tempi così lunghi?
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