Nella mente dei pesci

L’uomo è sempre stato convinto di essere l’unica specie vivente dotata di intelligenza. Ma è giunta l’ora di ricredersi: adesso iniziamo a comprendere che di intelligenze ne esistono tante, e che anche gli animali hanno una coscienza, anche se sovente non possiedono la nostra consapevolezza. Ma ciò non esclude che condividiamo questo mondo con intelligenze diverse, e questo dovrebbe farci capire che è necessario rispettarle.

scorfano

Nel contesto delle diverse forme di intelligenza esistenti in natura una in particolare è molto poco presa in considerazione, mancando di conseguenza ogni forma di rispetto nei suoi confronti. Sto parlando, com’è facile intuire, dei nostri amici pesci, tra tutti i vertebrati gli animali in assoluto più estranei alla nostra sensibilità. Intanto va detto che degli oceani siamo riusciti ad esplorare, ancora oggi, solo il 5% circa; figuriamoci cosa possiamo sapere dei suoi abitanti. Quello che ci rende così indifferenti nei confronti dei pesci è innanzi tutto la loro mancanza di espressioni facciali percettibili. Questo classifica i poveri animali del mare tra i meno degni delle nostre attenzioni; al punto che quando si nominano i pesci salta in mente solo qualcosa da catturare (pesce in quanto preda-vittima della pesca) o qualcosa da mangiare. Null’altro. Ci rendiamo conto di questa importante considerazione?

Mi fanno ridere tutti quei subacquei “moralisti” di oggi, figli di una falsa cultura del mare fatta di strani comportamenti legati prevalentemente all’immagine, che predicano di non toccare nulla durante un’immersione e poi, una volta finita l’immersione (più che altro una passeggiata nel blu scarsamente consapevole), si siedono al ristorante per gustare una “fritturina mista di paranza” o quant’altro, senza minimamente sapere cosa c’è dietro i sistemi di pesca relativi alle specie di cui si nutrono.

Parlare di queste cose non è facile poiché spesso si corre il rischio di cozzare contro abitudini consolidate tra gli umani, ma conoscere i pesci significa non pescarli, non mangiarli, ma frequentarli, osservarli e studiarli. E noi subacquei ne abbiamo l’opportunità, anche se sovente ci limitiamo a un’osservazione superficiale della bellezza, poco accompagnata da quella curiosità necessaria ad approfondire e quindi capire. Sappiate che i pesci sono intelligenti, hanno una coscienza, vivono la loro realtà in un mondo che l’uomo conosce appena e hanno sempre e solo subito la nostra invadenza che raramente ha visto un atteggiamento rispettoso da parte nostra. Sarebbe ora di invertire la rotta.

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