Visto che in questo numero Scubazone si è sottoposto a un restyling, prendo la palla al balzo per parlare di “restyling” delle fotografie subacquee; per restyling possiamo intendere sia uno sviluppo del nostro file iniziale un po’ più complesso fino ad arrivare ad una rivisitazione di quello che abbiamo scattato.
Come potete capire, anche per lavoro, non demonizzo l’uso di photoshop anche in modo un po’ più “pesante”, l’importante secondo me è avere chiaro che tipo di fotografia vado a fare, se voglio rimanere nell’ambito della fotografia naturalistica allora dovrò fare uno sviluppo minimo del file: contrasto, saturazione, un leggero taglio, pulizia da macchie di polvere e qualche mascheratura/bruciatura.
Se invece vogliamo uscire dalla fotografia naturalistica per entrare in una fotografia più artistica o pubblicitaria allora si può giocare con tecniche di vario tipo, perché come fine non abbiamo la descrizione dell’animale e dei suoi comportamenti ma entriamo in un ambito visivo in cui noi fotografi-artisti vogliamo esprimere all’esterno qualcosa di interiore o un’idea e qui tutto è lecito, siamo noi che dobbiamo decidere se vogliamo scavallare e passare da quello che è fotografia a quella che è digital-art.
Lascia un commento