Un altro salvataggio subacqueo per opera della Divisione Sub di Marevivo: la squadra ha riposizionato un corallo nero di 1,5 metri che era stato violentemente reciso probabilmente da una rete o una lenza da pesca. A rendere ancora più spettacolare questo intervento è la sua ambientazione. Il corallo, infatti, si trovava a una profondità di sessanta metri lungo il percorso che dal castello di poppa conduce alla prua del famoso relitto: Superpetroliera Amoco Milford Haven, protagonista del più grave disastro ambientale del Mediterraneo.
Affondata nel 1991 al largo delle acque di Genova, dopo tre giorni di rogo che hanno tenuto il respiro del mondo in sospeso, trentun anni dopo ancora attira il pubblico subacqueo con la sua fama, conosciuta come il più grande relitto del Mediterraneo sul quale, grazie all’incredibile potere resiliente del mare, sono nate moltissime forme di vita es è diventata tana di pesci stanziali o di passo. Tra la vita cresciuta sul relitto, c’è anche il corallo nero, preziosissimo per l’ecosistema marino.
Tutto ha inizio un giorno in un’immersione sulla petroliera con Andrea Fattore: dopo essere scesi all’elica, durante la risalita, per consumare la decompressione maturata, Andrea mi segnala di seguirlo lungo il tragitto sotto l’ala di plancia verso il ponte di prua. Ci allontaniamo di parecchi metri dal castello. Pinneggiamo nell’acqua blu intenso lungo il ponte, dove i contorni del relitto si disperdono alla vista. A un certo punto mi mostra uno splendido ramo di corallo nero. Bellissimo i suoi rami bianchi spiccano nel blu cobalto del mare.
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